Manoscritti del Collegio Rabbinico
L’ “Istituto Convitto Rabbinico degli Israeliti del Regno Lombardo-Veneto” fu fondato nel 1829 a Padova. Nel 1882 l’istituto fu trasferito a Roma e il nome fu cambiato in “Collegio Rabbinico Italiano”. Nel 1899 fu trasferito a Firenze e nel 1934 tornò a Roma, dove tuttora è gestito dall’Unione delle comunità ebraiche italiane. All’inizio del XX secolo la biblioteca possedeva la collezione originaria dell’istituto di Padova sopra citato e altri fondi. Nell’ottobre 1943, i tedeschi che occupavano Roma sequestrarono la biblioteca, che era conservata nell’edificio del Tempio Maggiore, insieme alla collezione di libri e manoscritti della comunità ebraica, romana tutto questo prezioso patrimonio culturale ebraico fu trafugato in Germania.
Fondi AntichiDopo la guerra la biblioteca del Collegio fu ritrovata quasi interamente ad Offenbach, e riportata a Roma nel 1950, ma i manoscritti della comunità ebraica di Roma sono purtroppo andati dispersi. La sistemazione di questa collezione di manoscritti è stata intrapresa nel 1976 dal bibliotecario Rabbi Pinhas Moriah che ha redatto uno schedario e un elenco parziale per uso interno nel 1978. La presenza di un numero di classificazione in alcuni manoscritti suggerisce che almeno una parte della raccolta fu ordinata e brevemente descritta nelle schede della biblioteca di Firenze, di cui manca il catalogo originale.
La collezione è ora numerata da 1 a 277 ed include anche quattro testi a stampa erroneamente classificati tra i manoscritti. Nel complesso, la collezione contiene circa 8.500 foglie.
Molti manoscritti sono stati riprodotti in microfilm e sono consultabili sulla teca digitale della National Library of Israel.
La sistemazione di questa collezione di manoscritti è stata intrapresa nel 1976 dal bibliotecario Rabbi Pinhas Moriah che ha redatto uno schedario e un elenco parziale per uso interno nel 1978. La collezione contiene circa 330 manoscritti, di cui 8.500 foglie.