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Archivi

Archivio storico dell’Università Israelitica di Pitigliano

L’archivio Storico della Comunità Israelitica di Pitigliano è stato trasferito a Roma, presso i locali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel 1953 dove è rimasto fino al 1993, quando è stato trasferito presso i depositi della Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano. Copre un arco temporale compreso fra il sex. XVI e il sec. XX. La parte più cospicua è costituita dall’archivio dell’Università il massimo organo amministrativo della Comunità, cui si affianca l’Archivio Storico del Pio Istituto Consiglio, locale istituzione di assistenza e beneficenza. Il fondo è stato riordinato grazie ad un finanziamento ex L.253/86 del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.  
L’Archivio Storico del Pio Istituto Consiglio 
Il Pio Istituto Consiglio, sorto nel 1854 grazie ad un lascito testamentario, era un’istituzione di assistenza e beneficienza che aveva come scopi l’avviamento verso le arti e i mestieri, l’istruzione dei poveri e la costituzione di doti per fanciulle povere. L’archivio contiene carte riguardanti l’istruzione scolastica, corrispondenza, istanze, atti giudiziali, verbali ed infine dazzaioli, bollettari, nonché mandati di pagamento. 
 

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Fondo Comunità e Haganà di Bari

Haganah è il nome dato a un’organizzazione paramilitare ebraica in Palestina che dipendeva segretamente dall’Agenzia Ebraica durante il Mandato britannico dal 1920 al 1948. L’Haganah fu poi integrata , al momento della creazione dello Stato d’Israele nelle forze di difesa Israeliana Tsahal, acronimo per Tsva ha Hagana le Yisrael),( ossia le forze armate dello Stato d’Israele.) L’Haganah di Bari era un ramo operativo, in Puglia, faceva parte della Brigata ebraica palestinese dell’esercito inglese. Haganah significa Difesa. Ben Gurion figura di spicco dell’Agenzia ebraica spinse molto per la creazione di questa Brigata che combatté contro i nazi fascisti in Italia nelle file dell’esercito britannico e partecipò anche alle fasi finali della sconfitta dell’esercito tedesco. Fu i anche l primo tentativo militare di assistenza agli ebrei nella gabbia nazista, come la descrisse Vittorio Dan Segre. Questa Unità ebraica aveva lo scopo di favorire l’emigrazione clandestina degli ebrei sopravvissuti alla Shoah verso la terra dove gli ebrei provavano a costruire uno Stato Israele. Quindi “salvataggio ebraico”. Operava principalmente nella zona di Bari, Molfetta dove si trovavano i porti da cui salpavano le navi con gli ebri che volevano andare in Palestina,. L’Haganà ( ossia la Brigata ebraica) si occupò di accogliere i profughi che, soprattutto dalla Jugoslavia, arrivavano sulle coste della Puglia. I profughi ebrei vennero traghettati in Palestina, in mezzo a mille peripezie, nonostante fossero osteggiati dagli Inglesi (la Palestina era sotto Mandato Britannico) prima della costituzione dello Stato di Israele nel 1948.
Il fondo Comunità e Haganah di Bari conserva la corrispondenza tra la Comunità ebraica di Bari e delle altre città, e con diverse istituzioni, documentazione relativa al soggiorno degli ebrei stranieri in Italia e agli arruolamenti. Il fondo è stato riordinato nel 2023.

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Fondo Tullia Zevi

Tullia Calabi Zevi nacque a Milano il 2 febbraio 1919; figlia di un noto avvocato, frequentò per un anno la facoltà di Filosofia dell’Università di Milano. Dal 1978 e per cinque anni fu Vice presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane UCEI; nel 1983 venne eletta Presidente. Divenne poi Presidente dell’European Jewish Congress e membro dell’Esecutivo dell’ European Congress of Jewish Communities. Il 27 febbraio 1987 firmò le Intese tra l’UCEI e lo Stato Italiano con Amato e Craxi (approvate poi con Legge 101/1989) e nel 1988 fu incaricata della presidenza della Commission for Intercultural and Inter faith Relations dello European Jewish Congress. Negli anni ’90 fondò il Centro Bibliografico, oggi Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano, oggi a lei intitolato, con l’intenzione di creare un polo di studi, che si occupasse della conservazione, valorizzazione e fruizione della testimonianza della presenza ebraica in Italia.
La documentazione è stata suddivisa 15 serie che rispecchiano le diverse attività che il soggetto produttore ha portato avanti nel corso dei suoi ruoli istituzionali e non. In particolare si trovano carte relative all’Intesa, al caso Priebke e alla politica nazionale e internazionale. Una serie riguarda invece la sua vita privata. Il fondo è stato riordinato nel 2023.

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Fondo Guido De Angelis

composto principalmente da carteggi: corrispondenza tra personalità e istituzioni legate alla comunità ebraica durante la prima metà del secolo scorso. Questa documentazione riflette l’attività svolta dall’avv. Guido De Angelis. Il fondo è stato riordinato nel 2023.

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Fondo Famiglia Artom

contiene atti notarili, mappe di terreni, atti di cause, scritture private; registri e libri mastri, corrispondenza con Municipio di Asti, opuscoli a stampa, ricevute relative ad offerte di beneficenza.

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Fondo Ernesto Artom

La documentazione conservata nel fondo testimonia l’attività di Artom sia come studioso, pubblicista esperto di problemi risorgimentali e rapporti internazionali, sia nell’ambito dei ruoli istituzionali ricoperti nel corso della sua vita.

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Fondo Isacco Artom

L’archivio di Isacco Artom, raffinato diplomatico e Segretario di Cavour. è costituito prevalentemente da minute, appunti, lettere. Nel fondo si trova una cospicua documentazione che testimonia la sua attività.

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Fondo Samuel David Luzzatto

Dichiarato di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza Archivistica per il Lazio, nel 1993, è stato trasferito dai locali dell’UCEI e depositato presso la Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano “Tullia Zevi”. Il fondo conserva lettere, poesie e carte manoscritte.

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Fondo Rav Panzieri

Il fondo di Rav Panzieri, Rabbino e studioso, conserva carte relative ai suoi studi sulla grammatica ebraica. Il fondo è stato riordinato nel 2023.

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Fondo Moisè Pontremoli

Il fondo di Moisè Pontremoli contiene documenti riguardanti denunce, appelli, certificati catastali, stampe e una raccolta fotografica. L’archivio Pontremoli è giunto alla Biblioteca Nazionale “Tullia Zevi” agli inizi degli anni ’90 grazie alla donazione fatta per volontà della famiglia dalla sig.ra Daniela Roccas Sestieri

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