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Storia

Sin dagli anni Ottanta, l’allora Unione delle Comunità Israelitiche Italiane – oggi Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) – avvertiva l’esigenza di istituire un centro dedicato alla conservazione delle biblioteche e degli archivi raccolti nei decenni precedenti dalle Comunità estinte o in difficoltà. L’obiettivo era preservare questo patrimonio, evitando la sua dispersione, e al contempo creare uno spazio per lo sviluppo di progetti culturali, attività di ricerca e percorsi formativi.

L’allora vicepresidente Tullia Zevi intendeva creare un istituto che fungesse da centro di raccolta e conservazione per tutto il materiale trasportabile – libri, archivi, oggetti, ecc. – che le piccole comunità non riuscivano a preservare adeguatamente. Questo centro avrebbe garantito servizi di consultazione, promosso incontri e dibattiti pubblici, oltre a organizzare giornate di studio e corsi di formazione.

In quegli anni, la tutela dei beni culturali era un tema di grande rilevanza, tanto che nell’Intesa tra UCEI e lo Stato italiano (Legge 8 marzo 1989, n. 101), l’articolo 17 sancisce:

“Lo Stato, l’Unione e le Comunità collaborano per la tutela e la valorizzazione dei beni afferenti al patrimonio storico e artistico, culturale, ambientale e architettonico, archeologico, archivistico e librario dell’ebraismo italiano.”

 

Il Centro Bibliografico dell’Ebraismo Italiano nacque nel 1990 nell’attuale sede di Lungotevere Sanzio 5, a Roma, cuore della più antica comunità della diaspora occidentale. I lavori di allestimento furono curati con particolare attenzione affinché l’architettura e la decorazione artistica riflettessero il valore e la rappresentatività di questo nuovo polo culturale a livello nazionale.

Per impreziosire il lucernaio della futura sala conferenze, fu scelto Emanuele Luzzati, celebre scenografo, animatore e illustratore italiano. Il risultato fu un’opera d’arte straordinaria e simbolica: lo Zodiaco, un capolavoro dell’arte contemporanea. Dipinto a olio su legno, con sfumature che vanno dai toni caldi a quelli freddi, non solo raffigura i segni zodiacali, ma rappresenta anche il ciclo del tempo, il susseguirsi del giorno e della notte, dei mesi e delle stagioni.

All’ingresso della Biblioteca, i ricercatori sono accolti da un’imponente Mezuzah realizzata da Ariela Böhm: un’installazione in terracotta a tecnica raku su legno, che rievoca l’astuccio tradizionalmente fissato allo stipite destro delle porte delle case ebraiche.

Parallelamente alla nascita della Biblioteca, tra il 1987 e il 1990 fu avviato un censimento dei beni culturali ebraici in Italia, finanziato dalla legge 41/1986 sui “giacimenti culturali” e realizzato dal Consorzio Antichità, Ricerca e Sviluppo (ARS). Per diversi anni, all’ingresso della Biblioteca, veniva esposta la carta geografica dell’Italia con un fitto reticolo di simboli indicanti le diverse tipologie di beni culturali ebraici presenti sul territorio. Oggi questa mappa è in mostra al Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara.

Le oltre 5.000 diapositive prodotte in quell’epoca, acquisite come bene rinveniente, insieme a circa 8.000 schede di catalogazione, sono attualmente oggetto di un lavoro di aggiornamento e revisione del patrimonio.

Nel frattempo, nel 1986 fu istituita la Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia (FBCEI), ente del terzo settore, che nel 2021 è stato incaricato direttamente dall’UCEI, tramite convenzione, della gestione del Centro.

Nato come Centro Bibliografico dell’Ebraismo Italiano, nel tempo è stato dedicato a Tullia Zevi, che durante il suo mandato si impegnò non solo per l’apertura della sede, ma anche per avviare politiche di acquisizione di fondi librari e archivistici di grande rilievo.

Nel 2022, su iniziativa congiunta dell’UCEI e della FBCEI, il Centro ha assunto il nome di Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano “Tullia Zevi” (BNEI). Questa nuova e più incisiva denominazione riflette il ruolo centrale che la Biblioteca è chiamata a svolgere, sia a livello nazionale che internazionale, come istituzione bibliotecaria di riferimento.

Con il passaggio alla gestione della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, si è aperta una nuova fase orientata al consolidamento, restauro, digitalizzazione, nonché allo sviluppo di attività di ricerca e formazione. L’obiettivo è promuovere un continuo rilancio della Biblioteca, valorizzandone il prezioso patrimonio e rafforzandone la funzione nel panorama culturale dell’ebraismo italiano.


Ultimo aggiornamento 28 Febbraio 2025
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